La biografia di Ayrton Senna da Silva

Felipe Massa

Dati biografici

Nome: Ayrton Senna da Silva
Nato: 21 marzo 1960 San Paolo Brasile
Morto: 1° maggio 1994

(in occasione del Gp. di San Marino Imola)

Attività in formula 1
Mondiali vinti 3: 1988 - 1990 - 1991
In F.1 dal 1984 al 1994
Presenze :162
Gp. Vinti: 41
Punti ottenuti: 614
Podi: 89
Pole position :65
Giri veloci: 19
Scuderie: Toleman - Lutus - McLaren - Williams

Altri dati di una strepitosa carriera

Giri percorsi: 8219

Giri in testa: 2.987

36,34%

Km. percorsi: 37.940

Km. in testa:13.678

36,05%

G.P. disputati: 161

G.P. in testa: 86

53,42%

Punti validi: 610

Punti totali:614

Senna l'uomo

Dell' Ayrton Senna Uomo, si sa molto poco, non che sia difficile parlare con il brasiliano, ma piuttosto la lontananza dai suoi amici più cari e soprattutto dalla famiglia,a causa della stagione di Formula 1, faceva sì che Senna passasse i tre mesi di vacanza in tutta tranquillità accanto ad amici e accanto alla famiglia.Bisogna tuttavia dire che Senna durante quei tre mesi si preparava, dal punto di vista fisico, anche per la sequente stagione di Formula 1, seguendo assieme ad un preparatore atletico un intenso programma di allenamento. Lontano dalla capitale, Ayrton aveva acquistato una villa ad Angra dos Reis, e ne aveva fatta una sua seconda casa, oltre a quella, grandiosa, che già aveva a San Paolo. In questa nuova oasi Ayrton -come diceva lui stesso- "riequlibrava, a contatto con la natura, il corpo, la mente e i pensieri". I luoghi del riposo, quindi, ci consegnano uno sportivo vero anche fuori dalla pista. Di fisico gracile, Senna potenziava il suo fisico dedicando parecchio tempo alla corsa, circa venti km al giorno, e al potenziamento muscolare in palestra(nelle foto), per rafforzare i muscoli delle braccia, delle spalle, e la schiena, le parti che durante un gran premio sono soggette a stress. E' questo un lavoro che assorbe parecchie ore della giornata, ma che Ayrton considera indispensabile come lui stesso afferma: "Costa sacrificio, ma serve". >Il tempo passato ad allenarsi non privava Senna di dedicarsi alla sua seconda passione gli aeromodelli che Senna personalmente costruiva, di praticare lo sci acquatico, e di esibirsi sulle moto d'acqua e soprattutto di dedicarsi alla famiglia, Senna era legatissimo alla madre Neide(nella foto). Della fede di Ayrton Senna si è parlato moltissimo ed il brasiliano era un vero è credente questo dichiarò in un intervista in proposito sull' argomento :"Deus controlla tutti da lassù, ed è colui che in questo mondo equilibra tutte le cose ", quindi Ayrton credeva fortemente nella fede tanto da mischiarlo alle sue imprese, ecco che quindi si scopriva il misticismo del brasiliano. Disse ancora Ayrton in proposito: "L'importante è essere in pace con se stessi, ed il modo di trovare questo equilibrio passa attraverso al fede in Dio" Durante gli anni trascorsi in Formula 1, Ayrton aveva avuto la capacità di costruirsi un vero impero economico in Brasile, dedicandosi a moltissime attivita. Dopo la conquista del primo titolo iridato nel 1988, la ASPE( Ayrton Senna Promoções e Empreendimentos), aveva una casa a piano unico come sede e circa dieci dipendenti, è le uniche attività che si praticavano era di divulgare le notizie alla stampa e di rispondere ai fan di Ayrton. Nel 1993, invece, quella casa diventò il fan-club di Ayrton, mentre la ASPE si trasferì in un palazzo a sette piani, il Palazzo Vari, di cui Ayrton era proprietario e lì trenta persone lavoravano per le pubbliche relazioni del brasiliano. A portare avanti l'azienda, quando Ayrton non era in Brasile per ovvi motivi, contribuiva il fratello minore di Ayrton, Leonardo(nella foto), che aveva l'incarico di sviluppare la Ayrton Senna Licensing, ditta creata nel 1990 che portava il marchio della "S" di Senna ispirata alla "curva do S" di Interlagos. Una delle attività maggiori della licensing era ricercare prodotti di alto livello per commercializzarli sul mercato internazionale, tutto però in compatibilità con lo stile di Senna. Il primo prodotto che fu lanciato sul mercato fu il Senna 417(nella foto)uiuna imbarcazione cabinata di 42 piedi del costo di circa 400 milioni, altro prodotto lanciato sul mercato e fino ad oggi in commercio è la Ducati 916 Senna. Sul settore automobilistico fu acquistata in principio una delle maggiori concessionarie Ford di San Paolo e dopo fu immessa sul mercato la Audi, impresa difficile visto che la casa tedesca era restìa ad approdare in Brasile. All'inizio del 1994, anno fatale purtroppo per Ayrton, Ayrton si apprestava alla conquista del suo quarto titolo mondiale, ma il Senna Uomo non c'è l'ha fatta a superare il Senna Campione si è unito ad esso ed ha viaggiato con lui fino all'ultima curva che gli è costata la vita.

Senna il campione

Il 21 marzo del 1960 nasce a San Paolo Ayrton Senna da Silva. Come tutti i piloti di formula Ayrton cominica a correre nei kart in Brasile, ma più avanti Ayrton volle correre in Europa e fu accontentato, andò a Milano in una casa di karting molto famosa la DAP, ma ai quei tempi in quella casa c'era già un noto campione di karting Fullerton, quindi per Senna non c'era molto spazio all'inzio infatti rodava i motori proprio per Fullerton, ma al primo giorno vero di prova, Senna già girava sui tempi del Campione del mondo e fu una cosa sorprendente per i tecnici della DAP. Tuttavia Ayrton non si fregiò mai del titolo iridato, vuoi perchè correva in una maniera tale che mai, pur avendo il massimo vantaggio, amministrava la corsa vuoi perchè i regolamenti kartistici gli negarono in alcuni anni l'agognato titolo. Ma già da allora si vedeva che Senna era una spanna superiore a tutti sia come guida che come tecnica, ma il suo vero cruccio era il carattere veramente difficile da gestire di voler dimostrare a tutti di essere sempre il migliore. Proprio questo suo carattere lo porterà spesso a non andare mai d'accordo con il proprio compagno di squadra è successo nei kart con Fullerton e poi succederà più avanti con Prost. 

All'inizio della sua carriera Ayrton spese moltissimo, ma Ayrton proveniva da una famiglia ricca che gli consentì di tirare avanti fino a quando non arrivò in Formula Ford, anche se Senna dovette guadagnarsi il denaro per correre in Formula Ford, dato che suo padre pagava sì tutte le spese, ma solo per i karts. Dopo la gavetta nei karts Senna si affermò con molta facilità nella Formula Ford e in Formula 3 fino ad arrivare all'agognata metà cioè alla Formula 1, nel 1984.

La sua macchina iniziale, una Toleman, non era granchè, ma per fare esperienza era ottima inoltre non lo privò di grandi soddisfazioni basti ricordare per tutte la splendida gara a Montecarlo sotto la pioggia dove arrivò addirittura a sfiorare la vittoria che, sarebbe senz'altro giunta se l'allora direttore di gara Jacky Ickx, non avesse interrotto la corsa proprio mentre ormai Senna era nel mirino della McLaren di Prost,in quell'anno concluse nono il mondiale. L'anno successivo Senna passò alla Lotus-Renault macchina senz'altro competitiva, ma non ancora a livello delle migliori, tuttavia in quell'anno arrivarono le prime due vittorie nel mondiale, la prima sotto l'acqua dell'Estoril in Portogallo, la seconda a Spa in Belgio. Alla Lotus, Senna rimane fino al 1987 vicendo altre quattro volte( due in USA ,Spagna, e Monaco) e si classifica nel mondiale quarto nel 1985 e nel 1986 e terzo nel 1987 che sarà l'ultimo anno sulla Lotus. Il 1988 è l'anno in cui Senna passa alla McLaren ed è ache l'anno del primo titolo mondiale, Senna coglie in quell'anno 8 vittorie. Il 1989 è l'anno della grande battaglia con Prost che sfocerà nell'incidente provocato dal pilota francese a Suzuka che costerà inoltre ad Ayrton il titolo mondiale che gli viene tolto a tavolino per squalifica. Ayrton si rifà l'anno dopo rendendo la pariglia al nemico Prost, sempre a Suzuka incidente tra la Ferrari del francese e la McLaren del brasiliano stavolta il titolo va al brasiliano e il secondo titolo mondiale. Nel 1991 Ayrton Senna si aggiudica il suo terzo titolo mondiale, quello sarà l'anno delle belle battaglie con Nigel Mansell. Nel 1992 la McLaren è inferiore rispetto alla Williams per Senna non c'è possibilità di vincere il mondiale, ma nonostante tutto rimangono legendarie le lotte con Mansell e la vittoria a Montecarlo sempre sul rivale Nigel Mansell, Senna si classifica quarto nel mondiale. Nel '93 la McLaren non è assolutamente competitiva, ma tuttavia Senna riesce a vincere cinque gare contro tutto e tutti, legendarie su tutte le vittorie a Donington sotto la pioggia, e in Brasile ad Interlagos. Importante fu quell'anno, perchè segnò la fine di una vecchia ruggine tra Senna e Prost proprio all'ultima gara ad Adelaide è la fine di un'era.Il 1994 segna il passaggio di Ayrton alla Williams, la migliore monoposto in circolazione, Senna, quindi, può disporre di una macchina superiore alla concorrenza, ma lo stesso Senna all'inizio delle prime prove smentisce tutti e avverte tuttavia di incontrare difficoltà nella gestione della nuova monoposto, ed infatti, per Ayrton è come ricominciare daccapo, deve conoscere i tecnici, la gestione della squadra, ed i primi risultati gli danno ragione la Williams è indietro rispetto alla concorrenza in quell'anno rappresentata dalla Benetton di Michael Schumacher, giovane talento tedesco, poi futuro campione nel 1994. Alle prime tre gare Senna conquista la Pole Position, quasi a ribadire una superiorità indiscussa in qualifica, ma alla prima gara in Brasile finisce in testacoda, nella seconda ad Aida in Adelaide si ritira per un incidente alla partenza e nella terza a Imola nel Gp maledetto di San Marino, esce fuori di pista alla curva del Tamburello per la probabile rottura del piantone dello sterzo,terribile lo schianto della Williams contro il muretto della curva, il campione brasiliano viene subito soccorso e portato all'ospedale di Bologna in elicottero, ma nonostante lo sforzo dei medici, nel tentativo di salvarlo, Senna muore alle 18:30 per le gravi ferite riportate al capo,è il 1 maggio del 1994 così si spegne un mito, un grande campione orgoglio di un intero paese.

Hanno detto di lui dopo la sua morte (circuito di Imola 20 maggio 1994)

Luca Cordero di Montezemolo: "E' stato uno tra i più grandi campioni di tutti i tempi, il più bravo degli ultimi anni, intelligente, spietato in gara, meticoloso, capace e mai soddisfatto nella messa a punto della vettura, abilissimo nel trattare affari e ottimo regista di se stesso.

Ron Dennis: "Ayrton Senna era un pilota straordinario. La sua abilita', astuzia, sottigliezza e il suo coraggio erano di una grandezza tale che egli ha segnato questa generazione di piloti.

Jackie Stewart: "Senna era uno dei piu' grandi talenti che sia mai vissuta nelle competizioni a motore.

Frank Williams: "La sua perdita e' impossibile da quantificare. Tutti quelli che lo hanno conosciuto, in qualsiasi circostanza, hanno compreso che hanno perso qualcosa di veramente speciale.

Emerson Fittipaldi: "La vita di Ayrton Senna era un esempio di dedizione ed amore per lo sport che pochi atleti hanno avuto a livello internazionale. Il mondo ha perso il piu' grande atleta della storia delle competizioni motoristiche ed io ho perso un grande amico. I Gran Premi non saranno mai piu' gli stessi senza Ayrton.

Nigel Mansell: "Io ed Ayrton abbiamo condiviso qualcuna delle corse più eccitanti di sempre, ed è impossibile spiegare con parole quale triste perdita sia per il mondo della F1. Ero già sbalordito dopo l'incidente che perse la vita "Roland Ratzenberger, il giorno dopo quella Ayrton segnando così un vero Week-End nero. Non c'e' stato un pilota al mondo che non sia rimasto colpito profondamente da queste notizie.

Nelson Piquet: "Questa è una brutta notizia non solo per lo sport, ma anche per la nostra nazione. Non c'è nessuno a questi livelli in F.1. Egli era il miglior pilota, molto determinato, e questa è veramente una brutta perdita.

Michele Alboreto: "Ho vissuto quel giorno in diretta dalla pista. Ricordo anche quando, ancora seduto in macchina, ho incrociato lo sguardo di Patrick Head: un suo cenno chiaro mi ha fatto capire che Ayrton non c’era più. Non è stato facile continuare il GP. E’ stata una giornata davvero difficile. In me è ancora vivissimo il ricordo del volo da Monaco al Brasile, per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, insieme con Thierry Boutsen, Emerson Fittipaldi, Alain Prost. Il nostro volerci essere in quel giorno è la dimostrazione più chiara di quanto tutti noi stimassimo Ayrton.

Gordon Murray: "Ho lavorato con Senna alla strategia di gara. Amavo la strategia di gara, proprio come lui. Senna era uno stratega perfetto. In questo non aveva antagonisti: io gli davo le indicazioni via radio e lui era semplicemente brillante. Ne ridevamo spesso insieme. Io controllavo chi entrava, chi usciva, chi andava veloce e lui cercava di strappare il miglior tempo. Secondo me, dopo Jim Clarck c’è stato solo lui. Era assolutamente implacabile con gli avversari.

Rubens Barrichello: "Quando mi sono ripreso nel centro medico dopo il mio incidente, la prima faccia che ho visto e' stata quella di Ayrton, con le lacrime agli occhi. Non avevo mai visto Ayrton cosi' prima. Ho avuto l'impressione che vivesse il mio incidente come se fosse successo a lui. Egli mi ha aiutato molto nella mia carriera ed io, adesso non trovo le parole per descrivere la sua perdita..

Michael Schumacher: "Quello che e' successo e' cosi' drammatico e brutto che io non ho provato soddisfazione a vincere."

Nigel Stepney: "Ayrton Senna e Michael Schumacher sono un altro pianeta. Quando Ayrton è arrivato alla Lotus aveva qualcosa di speciale, misterioso. Era un enigma. Apparentemente sono persone come tutte le altre, ma hanno qualcosa di particolare. Non so cosa sia. Arrivano, danno un’occhiata e sanno cosa devono fare. Entrambi sono calmi ed entrambi trasmettono fiducia nelle persone con cui lavorano. "I piloti dicono sempre: ‘questo non va bene, quello nemmeno’. Ma quando a dirvelo è un grande, potete essere certi che c’è davvero qualcosa che non và. Ayrton non raccontava storie!

Johnny Herbert: Ha cambiato profondamente le corse; ha innalzato la preparazione fisica necessaria per la F1 su un'altro livello. Prima di Senna, il problema riguardava lo sfruttamento delle gomme, tenendo d'occhio le gomme potevi sederti e fare una passeggiata giro dopo giro. Ma il suo stile era attaccare, attaccare, attaccare, come uno sprinter per tutto il tempo, così il livello di preparazione fisica è dovuto diventare molto più elevato. La sua determinazione a diventare campione del mondo era completamente diversa da quella chiunque altro. Io ammiravo il modo in cui era il miglior pilota nelle qualifiche e altrettanto nei gran premi. Era uno dei piloti più completi che io abbia mai conosciuto. Quando è morto è stato come se qualcuno ti venisse portato via, via dalla propria famiglia. Fu uno shock totale per il sistema. Io penso ancora a lui, mi manca ancora. Era un ragazzo davvero grande.

Enzo Ferrari nel libro "Piloti, che gente":La stella nascente è senza dubbio Ayrton Senna Da Silva. Brasiliano, giovane, audace esibizionista ogni tempo. Al coraggio unisce un talento tecnico che sta affinando e che lo porterà lontano.

Viviane Senna (sorella di Ayrton): "In questi ultimi sei anni ho dovuto imparare a vivere senza Ayrton. Non penso che potrò mai accettare del tutto la sua morte. Ma devo girare pagina, battermi con il dolore. La Fondazione [la Ayrton Senna Foundation Ltd] è un po’ il risultato di questa mia accettazione. Quando era vivo, Ayrton ha fatto molte cose positive per il suo Paese e noi continuiamo su questo cammino. Spesso discutevamo dei problemi del Brasile, da un punto di vista sociale più che politico. La Fondazione era un’idea di Ayrton: voleva dare una possibilità ai bambini, in modo che potessero crescere, proprio come me e te, e questo è il nostro fine.

Aforismi di Senna

  • Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita.

  • Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per la povertà non lo dirò mai. La F1 è ben misera cosa in confronto a questa tragedia.

  • Sono un privilegiato, ho sempre avuto una vita molto bella. Ma tutto quello che ho ottenuto dalla vita l'ho guadagnato con l'impegno e il desiderio fortissimo di raggiungere i miei obbiettivi , di vincere, nella vita, non come pilota. Perciò lasciate che vi dica che chiunque voi siate nella vita, sia che siate al livello più basso, o al più alto, dovete avere una grande forza e una grande determinazione e dovete affrontare qualsiasi cosa con grande amore e fede in Dio e un giorno raggiungerete i vostri obbiettivi e avrete successo.

  • Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza.

  • Ogni persona ha la sua fede, il suo modo di guardare alla vita. La maggior parte della gente rifiuta temi come questi. Per quanto mi riguarda l'importante e essere in pace con se stessi. Il modo per trovare questo equilibrio per me passa attraverso la fede in Dio.

  • I ricchi non possono vivere su un'isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità.

  • Se ho fatto le cose che ho fatto è perchè ho avuto, nella vita, una grande possibilità. Crescere nel modo giusto, vivere bene, godere di una buona salute, imparare molto. E sono stato aiutato, nei momenti giusti, ad andare nella giusta direzione.

  • La cosa più importante è essere te stesso, senza permettere a nessuno di ostacolarti, senza essere diverso perchè qualcuno vuole che tu sia diverso. Devi essere te stesso. Molte volte farai degli errori a causa della tua personalità, del carattere o delle interferenze che puoi trovare lungo il cammmino. Ma solo così puoi imparare: dai tuoi errori. E' questa la cosa principale: utilizzare gli errori per imparare. Io credo nell'abilità di concentrarsi profondamente, in modo da rendere e progredire ancora di più.

 

Sentenza della Corte

La sentenza 15050 della terza sezione penale della Corte di Cassazione depositata il 13 aprile 2007 rigetta la richiesta di assoluzione piena fatta dall'imputato e conferma la sentenza di prescrizione pronunciata nei confronti di Patrick Head dalla corte d'appello di Bologna il 27 maggio 2005 al termine del secondo processo d'appello con la motivazione che  "dagli atti non emergono in modo evidente ed assolutamente non contestabile circostanze che escludano l'esistenza del fatto, o la sua rilevanza penale".

La suprema Corte ribadisce poi che la Corte d'Appello di Bologna "con motivato giudizio, ha accertato che la causa dell'incidente era riconducibile alla rottura del piantone dello sterzo, che questa era stata causata dalle modifiche male progettate e male eseguite, che tali erronee modifiche andavano ricondotte ad un comportamento colposo, commissivo ed omissivo, di Head, e che l'evento era prevedibile ed evitabile".

In altre parole la Cassazione conferma, spero definitivamente, che secondo la giustizia italiana:

  • Fu il cedimento del piantone dello sterzo a provocare l'uscita di pista che fu fatale ad Ayrton Senna nel 1994.

  • Il cedimento avvenne perchè il particolare aveva subito modifiche "male progettate e male eseguite".

  • La responsabilità (non l'esecuzione materiale) per tali modifiche ricade sul direttore tecnico della squadra Patrick Head.

  • Il reato di Patrick Head è estinto per prescrizione.

In altre parole ancora giustizia, intesa come accertamento della verità nero-su-bianco, è fatta!

Ayrton Senna

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